L'Italia Mensile

Contro il 41 bis!

Dichiarazioni spontanee di Alfredo Cospito e Anna Beniamino durante l’udienza di corte d’assise d’appello per il ricalcolo della pena del processo Scripta Manent (Torino, 19.06.23)

La convinzione che mi sono fatto in questo anno è che il 41 bis non abbia il reale obiettivo di spezzare il fenomeno delle organizzazioni criminali.

Ma mettere il bavaglio a una generazione di mafiosi, che lo Stato 30 anni fa ha usato e poi tradito.

Rinchiudendoli qui dentro fino alla morte che gli tapperà la bocca per sempre, e questo per la paura che una volta fuori i segreti oscuri della repubblica possano essere svelati.

Questo è come dicevo il segreto di Pulcinella che sta dietro l’intoccabilità di questo regime.

Il 41 bis verrà tolto quando l’ultimo testimone scomodo di quell’epoca sarà morto.

(Da tempo affermiamo che la cattura – annunciata e programmata – del malato, anziano e moribondo Mattia Messina Denaro sia un’ultima trattativa tra Stato e Corleonesi.
Tra gli accordi l’abolizione del 41 bis dopo la morte dell’ultimo “mafioso stragista”, NDR)

Questo naturalmente se non verrà esteso al resto del cosiddetto “sistema giustizia”, la barbarie tende a dilagare, e può sfuggire di mano.

Tra mafia e Stato molte similitudini, volontà egemonica, monopolio della violenza, gerarchia, autoritarismo.

Ma poi una volta qui dentro mi sono reso conto che oltre a queste caratteristiche comuni indubbie si aggiunge una sorta di “peccato originale” che abbisogna di un sistema liberticida come il 41 bis per tenere insieme i cocci, senza il quale il sistema nel suo complesso si sfalderebbe.

Consiste proprio in questo l’intoccabilità del 41 bis, il suo essere diventato il punto nevralgico di tutto il sistema democratico totalitario, la vera faccia della repubblica italiana.

Alfredo Cospito

Di seguito dichiarazione integrale:
https://lanemesi.noblogs.org/post/2023/06/21/alfredo-cospito-dichiarazione-alludienza-del-19-giugno-2023-presso-la-corte-dassise-dappello-di-torino/

La macchina infernale della DNA (Direzione Nazionale Antimafia) diventata DNAA (Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo) ha bisogno di scalpi per macinar consenso e per fortificare l’impalcatura della repressione preventiva: servono nemici interni, non importa se costruiti ad arte con falsità storiche, politiche, fattuali e processuali, se no la macchina rimane senza benzina ed i regimi speciali sguarniti di carne e d’anime.

Oggi è rimasta solo la nostra testa sul piatto, ma non va dimenticato che per anni decine di compagne e compagni
sono stati inquisiti e incarcerati in questo ed in procedimenti paralleli che si autoalimentano.

Così come è successo per i procedimenti che hanno portato al 41 bis per Alfredo Cospito: crollano le impalcature delle operazioni Bialystok e Sibilla, non ci sono capi e istigatori… però il 41 bis rimane.

Anna Beniamino

Di seguito dichiarazione integrale:
https://lanemesi.noblogs.org/post/2023/06/21/anna-beniamino-dichiarazione-alludienza-del-19-giugno-2023-presso-la-corte-dassise-dappello-di-torino/

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