L'Italia Mensile

Chiamata tra Xi Jinping e Zelensky: la Cina dalla parte della pace ma l’Occidente?

di Fabio C. Maguire

Come riferiscono le principali testate giornalistiche cinesi il Presidente Xi Jinping avrebbe avuto “una lunga e significativa” telefonata con il suo omologo ucraino Zelensky.

Quest’ultimo nel corso del conflitto aveva manifestato una considerevole frustrazione e irritazione per la mancanza di comunicazione con il leader di Pechino, interessato maggiormente a rafforzare la propria partnership commerciale con Mosca.
Infatti questa rappresenta la prima e vera conversazione tra i due capi politici dall’inizio dell’operazione speciale nel febbraio del 2022.
Il Presidente Xi Jinping ha ricordato alla sua controparte di Kiev che la Cina non ha causato la crisi e di questa non è parte.

La leadership di Pechino, in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ha sistematicamente lavorato per la pace e per la risoluzione diplomatica delle controversie internazionali.
In rispetto proprio del suo ruolo di Paese responsabile la Repubblica Popolare cinese “non se ne starà ferma a guardare e non aggiungerà ulteriore benzina sul fuoco del conflitto”.

“Il dialogo e i negoziati sono l’unica via percorribile” ha dichiarato il premier cinese, ricordando che bisognerebbe cogliere le opportunità in arrivo e lavorare congiuntamente affinché si possano creare le condizioni necessarie per una soluzione pacifica della crisi.

Le parole di Xi possono far riferimento al programma di dodici punti presentato ufficialmente da Pechino e consegnato alla Parte ucraina lo scorso febbraio.
Il Documento è stato celermente scartato prima ancora di essere discusso in sede parlamentare, palesando un’inequivocabile volontà ucraina di proseguire sulla strada del conflitto senza impegnarsi in trattative con la parte avversa russa.

La Cina ha promosso nuovi negoziati nella giornata del 26 aprile che dovrebbero portare, a piccoli passi, a un costruttivo dialogo tra Mosca e Kiev, la cui prima fase sarebbe dettata da un cessate il fuoco collettivo.

Qualora il Presidente Zelensky dovesse rifiutare per l’ennesima volta il tavolo delle trattative mostrerebbe al mondo intero che la vera parte a non voler negoziare non è la Russia ma l’Ucraina che, nonostante le molteplici opportunità fornite dalla comunità internazionale e dalla sincera disponibilità della Cina a garantire il successo della negoziazione, continuerebbe ad optare per un conflitto logorante prolungato.

Sulla telefonata tra Xi e Zelensky il Presidente russo Putin si è esposto poche ore dopo, manifestando un apprezzamento per la posizione della Cina e per il suo lavoro altamente professionale che sta svolgendo in sede diplomatica.
Il leader del Cremlino ha informato che la Russia è aperta ai colloqui per la pace purché vengano rispettate le condizioni e gli interessi di entrambi le parti.
Quando l’Occidente sarà pronto sarà possibile trovare un accordo di pace circa la questione ucraina che attualmente sta sconvolgendo in termini economici il continente europeo e influenzando i rapporti di forza su scala mondiale.

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