L'Italia Mensile

Capitalismo senza classe

Maurizio Neri

Costanzo Preve nei suoi scritti usa sempre il termine “capitalismo senza classi” ovviamente non intendeva l’assenza di disparità socio-economiche, l’assenza di dominati e dominanti, ma l’assenza di gruppi sociali con coscienza del proprio essere sociale.

A partire dallo smarrimento dell’identità culturale da parte della stessa borghesia, analogamente al suo stesso antagonista, il proletariato, che si definiva in opposizione ad essa. Non scompaiono i lavoratori salariati, ma scompare la classe come soggetto con una coscienza di sé.

La classe per sé, secondo la terminologia hegeliana, applicata da Marx alla classe operaia. Bisogna considerare che tale coscienza di classe era anche una forma di cultura, la cultura borghese era cultura europea. Pochi si rendono conto che noi oggi viviamo in un universo culturale diverso rispetto a quello di Gramsci, Croce e Gentile, con il crollo dell’Europa la cultura europea si è dissolta, è stata radicalmente trasformata dall’egemonia statunitense.

Questo era un fattore esogeno rispetto al conflitto sociale interno agli stati europei. Con il crollo della cultura europea, sostituita dalla “cultura di massa” è venuto meno quel quadro culturale all’interno del quale furono definiti i rapporti tra le classi, oltre al cambiamento strutturale apportato dal “capitalismo” di tipo statunitense.

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