L'Italia Mensile

A Roma Contro La Guerra

Pace, un Manifesto oltre l’appartenenza politica: Alemanno e Rizzo contro guerra ed euro-casta

Anche la Redazione de L’ITALIA MENSILE contro la guerra per il multipolarismo e la sovranità!

Alemanno: “Santoro, Di Battista, i leader studenteschi si uniscano per creare un grande movimento popolare per la pace”.

Un Manifesto per la sovranità e i diritti dei popoli come strumento per fermare la guerra.

Ieri mattina l’illustrazione del progetto alla presenza dei cinque intellettuali ideatori del Manifesto, lo storico Franco Cardini, l’analista Stefano Orsi, il biologo Enzo Pennetta, l’atropologa Valentina Ferranti e il filosofo Andrea Zhok… tutti d’accordo nel ribadire il no alla guerra lanciando un appello al mondo politico e culturale.

Presenti a sostegno della mobilitazione due schieramenti politici che dagli antipodi “puntano a temi che vanno oltre l’appartenenza politica”: Indipendenza di Gianni Alemanno e Nicola Colosimo e Democrazia Sovrana e Popolare di Marco Rizzo.

“Oggi uomini di cultura e uomini politici provenienti dalle più diverse estrazioni ideologiche lanciano un appello per la pace e un atto di accusa all’Europa prigioniera un’euro-casta e immobile di fronte alle guerre – ha detto Alemanno – I leader politici italiani, invece di litigare sull’ultimo arresto di giornata, dovrebbero confrontarsi su come far assumere al nostro Paese un ruolo decisivo per ottenere un cessate il fuoco in queste ore drammatiche in Palestina e su come rispondere positivamente al segnale lanciato da Putin sulla disponibilità al dialogo con l’Occidente.

Di fronte ai drammi del nostro tempo bisogna saper costruire fronti trasversali e una nuova visione politica per costringere le istituzioni italiane ad un intervento decisivo per la Pace”, ha affermato Gianni Alemanno chiamando a raccolta “Santoro, Di Battista, i leader studenteschi ” che ha invitato ad “uscire dalle proprie scatole chiuse”.

“Noi – ha proseguito – chiediamo che il Governo italiano costringa gli altri leader europei a fermare Netanyahu utilizzando lo strumento delle sanzioni e dell’embargo sulle forniture di armi e a premere sul presidente americano Biden per fare una proposta di cessate il fuoco anche in Ucraina. Ma per mettere in moto questi meccanismi bisogna che ogni forza politica e sociale contraria alla guerra, da destra a sinistra, dagli studenti che occupano le università fino agli imprenditori in crisi per la recessione indotta dalle guerre, esca dalla propria nicchia ideologica per creare un grande movimento popolare per la Pace”.

“Dobbiamo smascherare chi ragiona come qualcuno nel 1914 e 1939 – è intervenuto Cardini, tra i professori firmatari – Il diluvio universale assomiglia molto più a ciò che ci aspetta. Noi siamo sull’orlo di una realtà irreversibile. Senza giustizia e senza ragione non c’è pace. Bisogna cominciare ad armarsi di buona volontà per fermare chi si sta armando di ordigni nucleari”.

“L’idea di trattare per fermare la guerra e’ ritenuto inammissibile. Ci dice qualcosa questo rifiuto di trattare. Trattare significa riconoscere dignità all’avversario e quindi un diritto ad esistere come identità. L’occidente e’ prigioniero di una visione del mondo. Questo manifesto mira ad uscire da una visione unipolare, che e’ una patologia della politica, o sarà impossibile trovare la soluzione al problema”, afferma Enzo Pennetta, annunciando l’inizio di “una nuova teoria politica” che abbandoni “il modello anglosassone darwiniano.

“Mi avete convinto, su questo sforzo importante fatto da questi 5 uomini e donne per dare una traiettoria al tema della pace – interviene in conclusione Rizzo – Questo manifesto contro la guerra esplicita la necessità di una vera politica di pace, che non può certo essere un motivo solo per costruire una banale lista elettorale, bensì una politica di costruzione di uno schieramento per il mondo multipolare, contro l’imperialismo e per il cambio di sistema”. “Io non so – chiosa – se qualche gruppo dirigente Usa possa pensare di vincere in first strike, ma se avvenisse l’Europa non ci sarebbe più, saremmo tutti morti. Credo che la lotta per la pace sia una dinamica primaria di sopravvivenza”. “Noi vogliamo una Italia libera e indipendente, fuori dal contesto europeo, fuori dal contesto della Nato, per poi commerciare con gli Stati Uniti, con i paesi dell’Europa, ma anche con il Brasile e l’India il Sudafrica … per fare questo bisogna convergere sul tema pace – guerra. E’ una cosa fondamentale”.

Anche la Redazione de L’Italia Mensile è intervenuta all’incontro e ha aderito al Manifesto contro la guerra: “Io ho sempre votato e sostenuto Marco Rizzo. Sono un vecchio Militante del Partito Comunista. Ed oggi mi trovo spalla a spalla con Giuliano Castellino su temi come Pace, Lavoro e Libertà!”, ha dichiarato Roberto Bianchini, redattore della rivista diretta da Castellino. “Oltre la destra e la sinistre, oltre il 900 e le sue ideologie per un fronte multipolare di liberazione e liberatori. Per un’Italia libera, sovrana e popolare. Contro le guerre della Nato, l’usura di Bruxelles e le follie di Davos”. Così Bianchini ha spiegato il sostegno della Comunità Multipolare Roma alla giornata di oggi e al Manifesto contro la guerra.

Un commento su “A Roma Contro La Guerra

  1. Condivido pienamente le premesse ed i contenuti programmatici dell’iniziativa. Propongo di varare eventi per coinvolgere tutti coloro che soffrono della disinformazione orchestrata dal pensiero unico globalista. Occorre anche la redazione di un manifesto politico redatto con la partecipazione di intellettuali del mondo civile. Sono a disposizione per ogni tipo di collaborazione in merito. Non sono un politico e ho smesso di votare da molti decenni in attesa di proposte che aderissero alla mia personale visione drl mondo. Ringrazio, Aldo Ciaralli

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