L'Italia Mensile

5 settembre 2020… la mamma di tutte le piazze

L’Italia era una nazione in ginocchio.

Per oltre tre mesi 60 milioni di connazionali erano stati rinchiusi agli arresti preventivi terapeutici.

In pochissimi avevano compreso che dietro la narrazione infame, terrorista e criminale del Covid si nascondeva un golpe globale.

Un vero colpo di stato mondiale, il Great Reset, l’agenda di Davos 2020 – 2030.

La tirannia sanitaria era il primo passo verso una nuova oppressione senza confini.

Non tutti gli italiani però rimasero passivi…

Già da maggio fuochi di ribellione si erano visti a Milano, a Roma (Piazza Venezia e Circo Massimo) e da quei fuochi nacque quello che oggi tutti chiamano popolo del dissenso…

Sono stati giorni di grande entusiasmo, di mobilitazioni, incontri (e scontri!), confronti, riunioni…

Cene, piazze, iniziative… un nuovo popolo si ritrovava in nome delle libertà.

Dalla cena di giugno, quando si decise la grande manifestazione di settembre, centinaia di attivisti, militanti, mamme, famiglie, lavoratori, partite Iva, studenti, come in una nuova Arca di fronte a quel diluvio chiamato “pandemia”, si ritrovavano.

Poco importava (ed importa) quale erano i trascorsi di ognuno, c’erano fascisti (molti) e comunisti (pochissimi), quasi tutti mai avrebbero pensato di diventare dei dissidenti per difendere libertà, figli e lavoro.

Con questo spirito arrivammo al 5 settembre 2020…

Piazza Bocca della Verità…
Migliaia di italiani al grido “Libertà! Libertà!”.

“Giù le mani dai bambini!” urlato da tutta la piazza.

Quella piazza che denunciò per prima la dittatura sanitaria.

Sono passati tre anni da quel giorno…
Giorno storico, giornata che segna la nascita del dissenso.

Di una forza di popolo nuova, contro la destra e la sinistra, che innalza solo il Tricolore, simbolo di unità, lotta e resistenza nazional-popolare.

Un Popolo contro i partiti e i sindacati di regime, che schifa media e giornalisti, non si fa abbindolare dal mainstream.
Quel popolo in marcia che si inginocchia al messaggio cristiano di Monsignor Vigano, ma rimane scettico nei confronti di Bergoglio.
Che legge il filosofo marxista Fusaro, senza essere comunista.

Che tifa per Trump, ma ama Putin, la Russia ed il popolo russo.
E soprattutto odia le guerre della Nato.

Che porta Darya Dugina nel cuore!

Un popolo che in molti hanno provato ad usare e a strumentalizzare, in troppi a soffocare, criminalizzare e ridicolizzare.

Tutti hanno fallito.
Il Popolo del 5 settembre, dopo tre anni, è ancora qua…

Dove erano i Rizzo, i Toscano, i Paragone, gli Alemanno…
Dov’erano tutti questi fenomeni da baraccone del Circo virtuale?

Sappiamo benissimo chi c’era.
E chi non c’era.

Quella piazza eravamo NOI!
Quel popolo siamo NOI.

VIVA IL 5 SETTEMBRE!

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