L'Italia Mensile

Ufficio Politico ITALIA LIBERA

In data 25 febbraio 2023, alle ore 11:00, si è riunito l’Ufficio Politico del Movimento Popolare Italia Libera.

Con la lettura dell’Atto Costitutivo – si è scelta la forma giuridica dell’Associazione di Promozione Sociale – si è preso atto che l’associazione ha carattere volontario, indipendente e non persegue scopi di lucro.

L’Ufficio Politico ha poi votato all’unanimità le cariche con le quali prende avvio questo progetto, iniziato sulla base di 7 punti programmatici molto chiari che riguardano il futuro della nostra nazione.

Questa, in sintesi, la disamina su ciò che rimane del cosiddetto “mondo del dissenso”, che, terminata l’emergenza sanitaria, è mutato e si è trasformato.

Non essendoci più restrizioni, né crisi pandemiche indotte, il governo post-missino ha semplicemente assorbito, almeno in termini di consenso elettorale, gran parte delle istanze che avevano dato linfa vitale ai movimenti contro il Green Pass.

Scongiurato il rischio obbligo vaccinale, il cosiddetto movimento no vax si è dovuto giocoforza affidare alle promesse delle destre e così, l’intera area del dissenso, è stata spiazzata dallo spostamento dell’asse, da Davos di nuovo a Washington, operazione che ha sembrato relegare l’ultima edizione del Forum a figure di secondo piano, anche se non va certo trascurata la minaccia che la rivoluzione 4.0 rivolge al nostro già derelitto sistema scolastico.

Ovviamente, la Meloni non è certo nemica dei poteri forti e segue direttive da oltre confine, molte ed ulteriori saranno le sue giravolte future, pensiamo, ad esempio, a quei temi etici che hanno portato alla Meloni una buona fetta del voto cattolico, e la strana vittoria della Schlein alle primarie del Pd sembra funzionale proprio a certi scopi.

Tuttavia, lo stesso governo non ha investito un euro nello SPID, nella digitalizzazione e nel controllo sociale, segno di come l’agenda Davos, almeno in questo momento, sia passata in secondo piano.

Il nostro compito è far convergere le migliori energie del mondo del dissenso all’interno di un’ area antimperialista ed antagonista in grado di elaborare analisi critiche a tutto campo sull’esistente, solo così sarà possibile gettare le basi di un vero movimento politico di resistenza che metta al primo posto la lotta contro la Nato e la Russia di Putin al centro di un modello alternativo praticabile.

Perché, per noi, è centrale la questione russa?

Oltre che per ragioni geopolitiche, anche per una ragione squisitamente politica: quando in Italia abbiamo Fedez a sinistra e Meloni a destra, Putin e il putinismo sono la sintesi perfetta di quello che diciamo: cristianesimo, patria, tradizioni, comunitarismo e socialismo.

Questa oggi, in un mondo che nonostante le intenzioni dei centri di potere occidentali è già multipolare, la posizione politica più avanzata.

Putin va assolutamente sostenuto per la cultura politica popolare ed il patriottismo, come andrebbe sostenuto qualsiasi altro politico di simile rilievo, per la straordinaria capacità di leggere il presente alla luce di valori irrinunciabili, ognuno dei quali costituisce una trincea, una vera e propria linea di combattimento.

Fondamentale in questo senso è stato già il ruolo dell’Urss, vitale anche per il sostegno che ha consentito ai vari movimenti di liberazione nazionale di resistere fino ad oggi, ecco perché possiamo proporre oggi proprio un’alleanza strategica e geopolitica con la Russia, ecco perché, anche noi, dobbiamo assolutamente lavorare per unire le resistenze e costruire la loro unità nazionale.

A livello politico, per esempio a Roma, nelle borgate e nei quartieri l’unica parola d’ordine è la lotta di classe tra dominati contro dominanti.
Il popolo vuole solo il Tricolore e quello avrà, le guerre fraticide appartengono al passato e alle strategie della tensione.

La classe media proletarizzata è populista, si sposta da Salvini ad FdI, ma le posizioni belliche anti russe allontanano di fatto la Meloni da molti dei suoi nuovi elettori, ecco perché con il nostro messaggio radicale e proletario possiamo aprire uno spazio importante per cambiare il piano politico.
Superando lo scontro destra-sinistra, demolendo ogni forma di “anti”.

Qui si inserisce la nostra chiara proposta di legge di iniziativa popolare: “no alla guerra, no al 41 bis, condono dei debiti”.

Insistere sul blocco immediato del sostegno all’Ucraina è prioritario, così come lo è opporsi al 41 bis e all’ergastolo ostativo, misure di pressione disumane che premiano il cosiddetto “pentimento” e condannano ogni altro comportamento.
Tutti comprendono, poi, quanto sia importante, specie nell’attuale quadro di economia draghiana di guerra, l’amnistia dei debiti, affinché ogni cittadino italiano abbia il diritto e la reale opportunità di ripartire da zero, grazie all’annullamento dei debiti contratti con lo Stato, uno Stato che, è bene ricordarlo ogni tanto, è il primo cattivo pagatore (senza conseguenze) nei confronti delle Pmi.

Un’idea intelligente potrebbe essere quella di avviare anche un salario sociale minimo garantito (almeno 1000€ al mese) che consenta l’impiego dei disoccupati dove si può, ma sempre accanto a quell’indispensabile “giubileo del debito”, per chi ha un reddito imponibile annuo inferiore ai 40.000 €, e alla sacrosanta cancellazione delle moderne liste di proscrizione dei cosiddetti “cattivi pagatori”.

A breve, inizieremo il tesseramento e potenzieremo la stampa della rivista “L’Italia Mensile”, mentre prosegue quotidianamente l’attività del blog.

Alle ore 12:20, con la divisione dei compiti tra i presenti, si è conclusa la riunione dell’ Ufficio Politico di Italia Libera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *