L'Italia Mensile

CASARINI, IL CAPO DEI NO GLOBAL… NEOSCHIAVISTA!

Ormai a sinistra diritti e lotte sono un “magna magna”.
Non si salva più nessuno, dal PD alle Tute Bianche.

“Abbiamo fatto il botto! 125mila euro per 27 migranti”.
È bufera sulla ong di Casarini

Era pronto a levare gli scudi e a protestare contro il governo italiano quando teneva i barcono nei porti, Luca Casarini, capo missione della nave Mare Jonio, deve ora pensare alle indagini portate avanti dalla procura di Ragusa sulla ong Mediterranea Saving Humans.

L’inchiesta sta infatti andando avanti, e il gip di Ragusa ha provveduto al sequestro di 125 mila euro.

Tale somma è stata sequestrata agli attivisti della organizzazione non governativa come misura cautelare.

Secondo l’accusa, infatti, il denaro sarebbe stato inviato dai danesi di Maersk Etienne per il trasbordo di 27 migranti sulla Mare Ionio.

Insomma, soldi in cambio del trasferimento delle persone a bordo.

Nel mirino degli inquirenti ci sono ben 8 attivisti, fra cui lo stesso Luca Casarini.

Con lui anche l’altro capo missione Beppe Caccia e l’armatore Alessandro Merz.

Tutti quanti sono oggi indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

La misura del sequestro dei 125 mila euro è stata richiesta dal procuratore capo Fabio D’Anna e del sostituto Santo Fornasier, incaricati di condurre le indagini.

I messaggi

La procura si sta concentrando in particolare su dei messaggi scambiati fra gli attivisti e i danesi prima del trasbordo sulla Mare Ionio.

Era l’11 settembre 2020 quando la nave ong parte da Licata (Agrigento) in direzione della petroliera della compagnia danese Maersk.
Un mese dopo, il 20 ottobre 2020, arriva il bonifico da 125 mila euro sul conto della Idra Social Shipping Srl, società armatoriale della Ionio.

La trattativa emerge dai messaggi scambiati.
Gli indagati parlano senza filtri, e pare evidente cosa c’è in ballo.

“Domani a quest’ora potremmo essere con lo champagne in mano a festeggiare perché arriva la risposta dei danesi”, scrive Luca Casarini all’armatore Alessandro Merz.

“Mi sa che abbiamo fatto il botto”, si legge ancora.

Il sequestro dei 125 mila euro è un segno che la procura si sta muovendo, e che la situazione non sia affatto rosea per gli attivisti.

Altro che “macchina del fango” e levate di scudi… a sinistra ormai, dal PD alle Tute Bianche, è tutto un “magna magna”.

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